Le erbe essiccate di norma contengono molti germi perché crescono in prossimità del suolo. Per inattivare i microrganismi vengono oggi spesso impiegati procedimenti che utilizzano calore secco o umido che però finiscono col ripercuotersi sul colore, la consistenza e il gusto delle erbe. La tecnologia UVC in quanto processo di disinfezione non termico offre un'alternativa promettente.

L'obiettivo dell'attuale progetto è la disinfezione del prezzemolo utilizzando l'energia UVC. A questo scopo viene utilizzato un tavolo vibrante. Grazie alle vibrazioni, il prezzemolo viene mosso in continuazione per rendere possibile la massima esposizione ai raggi UVC. Il tavolo viene inoltre rivestito con un materiale molto riflettente per consentire un trattamento anche delle parti delle erbe non direttamente esposte alle lampade.

Per la diretta verifica delle prestazioni di disinfezione vengono utilizzati indicatori biologici. Gli indicatori biologici sono costituiti da microrganismi estremamente resistenti che vengono depositati su un materiale di supporto. Siccome nel caso della tecnologia UVC si tratta di un procedimento molto meno diffuso di un processo termico, ad esempio, non esistono sul mercato indicatori biologici specifici per il questo tipo di trattamento.

Il nostro scopo è quindi di produrre in modo mirato bioindicatori che abbiano un’elevata resistenza alla radiazione UVC. Inoltre, questi indicatori biologici dovrebbero essere adeguati alle esigenze dei nostri clienti poiché un panificio avrà sicuramente bisogni diversi, da un punto di vista microbiologico, rispetto ad un'azienda casearia. In base alle diverse esigenze possiamo produrre nel nostro laboratorio P2 indicatori per test con spore di muffa o batteriche o persino con microrganismi vegetativi meno resistenti.

Oltre alla sfida di stabilire bioindicatori standardizzati, per noi anche il settore dell'irradiamento degli alimenti con gli UVC è estremamente stimolante. In Canada e negli USA il trattamento con gli UVC di alcuni alimenti liquidi selezionati è già consentito; in Europa si sta lavorando in maniera sempre più intensa nell'ambito della ricerca per identificare gli eventuali effetti sui generi alimentari e dimostrare l'efficacia nel combattere i batteriofagi e i batteri nelle sostanze liquide. Con questi obiettivi, facciamo parte del Comitato di progetto di tre diversi studi AiF- FEI.